Giro del Sasso Vernale (1° giorno)

 

Punto di partenza: Canazei (1450 m)

Lunghezza: 17 km

Dislivello: 1270 m

Tempo: 5,15 h (soste escluse)

Altitudine massima: Passo Ombretta (2700 m)

Percorso: Canazei – Alba di Canazei – Baita Locia Contrin – Baita Cianci – Rif. Contrin – Val Rosalia – Passo Ombretta – Rif. Falier

Escursione effettuata il 18 Agosto 2016: Anche quest’anno come ormai da qualche tempo, con il nostro affiatato gruppo di amici decidiamo questa volta di effettuare uno dei giri più impegnativi che offre la valle. Il giro del Sasso Vernale, nel gruppo della Marmolada,  che spezziamo in due giorni visto il notevole dislivello complessivo. Ma andiamo in ordine. In questo post descriveremo la prima giornata che dal paese di Canazei ci ha portato al Rifugio Falier passando dal Passo Ombretta. Alle 5.15 partiamo dal nostro residence alla volta di Alba dove nei pressi dell’impianto del Ciampac parte il sentiero vero e proprio. Apro una parentesi riguardo il primo tratto percorso. Iniziando l’escursione dal paese di Canazei troviamo una bella passeggiata asfaltata che costeggia il corso dell’Avisio che ci porta ad Alba in circa una mezz’oretta, il dislivello é di circa 50 metri. E’ ancora buio quando arriviamo all’impianto della funivia e nel mentre aspettiamo i nostri soci facciamo qualche foto al gruppo del Sassolungo che comincia ad illuminarsi con le prime luci del mattino. Dopo aver fatto la tipica foto di gruppo “da freschi” ci avviamo verso l’inizio del sentiero 602 che parte alla fine del parcheggio. Il sentiero da subito si presenta sotto forma di strada sterrata fino a raggiungere alcune scorciatoie dove si utilizza il vecchio sentiero che in costante e ripida salita ci porta in meno di un’ora alla piccola Baita Locia Contrin che troviamo chiusa visto l’orario mattiniero. Da qui proseguiamo su una piacevole sterrata quasi in piano fino ad arrivare ad un ponte che ci porta sulla sponda opposta del Ruf de Contrin. Superata anche la Baita Cianci ci aspetta un altro tratto in salita prima di giungere al Rifugio Contrin dove arriviamo dopo due ore di camminata e 500 metri di dislivello. Dopo un cappuccino accompagnato da una buona fetta di strudel ripartiamo alla volta del Passo Ombretta. Raggiungiamo la piccola chiesetta sul retro del rifugio e seguiamo in un primo momento la sterrata diretta alla Malga Contrin fino a trovare il sentiero 606 che si stacca sulla nostra sinistra e procede in mezzo a bellissimi prati verdi. Dopo aver superato un grosso masso il fondo diventa ghiaioso e per mezzo di serpentine superiamo un primo zoccolo che ci porta al bivio col sentiero diretto alla Forcella Marmolada che tralasciamo. Continuiamo ora sul segnavia 610. Siamo nella Val Rosalia nel mezzo delle maestose pareti del Piccolo Vernel da una parte e di Cima Ombretta dall’altra. In costante salita continuiamo il nostro cammino fino ad intravedere il passo che si avvicina sempre di più. Arriviamo dove il sentiero per un attimo spiana, sulla nostra destra troviamo una digressione dove un gruppo di stambecchi si muove indisturbato. In questo punto ci rendiamo conto che la visione che avevamo avuto in precedenza era sbagliata, infatti in fondo a noi ci si presenta davanti un’ultima rampa che serve a superare gli ultimi 200 metri prima di arrivare al passo vero e proprio. Arriviamo al Passo Ombretta (2700m) dopo aver superato un dislivello di quasi 1300 metri, stanchi ma ripagati dalla vista dell’impressionante parete sud della Marmolada. L’aria fresca ci fa rivestire e dopo aver pranzato con dei modesti panini ci rimettiamo in cammino per arrivare al più presto al rifugio. La discesa già da subito si presenta assai ripida e su ghiaione friabile e ci fa penare non poco. Spostandoci sulla sinistra seguendo una traccia battuta ci accorgiamo più tardi di aver sbagliato, infatti, come poi ci confermerà anche il gestore del Falier, il sentiero procede sulla destra verso le pareti deĺl’Ombretta. Superiamo il tratto più insidioso della giornata continuando su buon fondo, sempre ghiaioso ma più compatto. La discesa é lunga e fino alla fine non riusciamo a vedere la sagoma del rifugio. Dopo svariate svolte, l’odore di legna di un camino ci fa capire di essere vicini ad una qualche forma di vita. Subito dopo sotto di noi troviamo finalmente il Rifugio Onorio Falier dove passeremo la notte. Voglio spendere qualche parola riguardo a quest’ultimo. Il Rifugio Falier è gestito dal grande Dante Del Bon che insieme a sua moglie Franca e ai suoi figli con la loro gentilezza ci ha fatto sentire come a casa. Nella struttura si trovano alcune camere da due a sei posti e alla camerata al piano superiore. E’ provvisto anche di due docce a gettone dove è possibile farsi una bella doccia calda. Cena e colazione ottima dove vengono fatti sul momento i piatti tipici del posto.

vai al 2° giorno

 

Nota: Un grazie di cuore agli amici Paolo, Corrado, Alessandro e Barbara che ci hanno accompagnato nell’escursione.

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Panoramica del percorso:

 

 

 

Alcune foto tratte dall’escursione:

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